diario onirico in metamorfosi

 

Elettra Ranno - ©2006

 

 




Mi voltai di scatto, ma vidi soltanto la polvere danzare nel cono fievole di luce, che filtrava da una porta interna leggermente socchiusa, la quale, ero certo, poco prima era completante chiusa. Mi spinsi in quella direzione, entrai nel cono di luce e mi trovai di fronte una vecchia scala di legno, che risalii velocemente. Appena salita la prima rampa, intravidi, al piano superiore, un lembo di stoffa chiara svanire dietro l'angolo del muro. L'ansia mi strinse la gola, ma non riuscii a fermarmi se non quando giunsi al limite della stanza, nella quale terminava il lungo corridoio del primo piano. Un brivido tracciò il mio corpo in differenti direzioni per fermarsi nel cuore; alzai un braccio e aprii la bocca senza riuscire ad emettere alcun suono. Sul fondo della stanza davanti ad un'altra porta, questa volta a vetri e dalla quale proveniente da una smagliante luce arancione, ebbi l'impressione di percepire una figura femminile. Restai nell'ambito dell'incertezza, in quanto, mentre fui certo di vederne chiaramente il corpo, lo stesso non avrei potuto affermare del viso; anzi, di esso vidi soltanto l'ombra che stava scomparendo al di là del vetro. Inizialmente pensai a due persone identiche, a due gemelle forse, ma ben presto notai che anche il corpo stava per scomparire attraversando la stessa porta. Il respiro divenne pesante, mentre la paura lasciò il posto a stupore, meraviglia e desiderio. Tutto appariva irreale, spettrale, quasi metafisico, ma io percepii, invece, la realtà di una straordinaria presenza fisica, che stava, giocando con la mia anima. E di lì a poco infatti, riapparve rientrando da una finestra socchiusa, che tale rimase.

I turned around suddenly, but I saw only dust dancing in the feeble cone of light filtering through a slightly open door inside. I was certain that it was completely closed a few minutes before. I walked towards it, entered the cone of light and found myself in front of an old wooden staircase. I quickly climbed up it and, at the end of the first flight, caught a glimpse of the edge of a light material vanishing around the wall's corner. Anxiety gripped my throat, but I could not stop until I came to the edge of the room where the long corridor of the first floor ended. A shiver ran through my body in different directions and stopped at my heart; I raised my arm and opened my mouth but I was unable to make a sound. At the end of the room, in front of another door, a glass door this time from which came a dazzling orange light, I almost perceived a female figure. I remained uncertain, as if while I was certain of clearly seeing the body, I could not have said the same for the face; actually I only saw its shadow disappearing behind the glass door. At first I thought of two identical people, twins maybe, but I soon realized that the body was also disappearing behind the same door. My breath became heavy, while fear turned into astonishment, bewilderment and desire. While everything appeared unreal, ghost-like, almost metaphysical, on the other hand I perceived a real sense of an extraordinary physical presence playing with my soul. In fact, shortly after in fact she reappeared entering the room from an open window which remained as such.