metamorphoses

 

Frank Horvat - ©1996

CIRCE

(Et pudet et referam), saetis horrescere coepi
nec iam posse loqui, pro verbis edere raucum
murmur et in terram toto procumbere vultu,
osque meum sensi pando occallescere rostro,
colla tumere toris, et qua modo pocula parte
sumpta mihi fuerant, illa vestigia feci;
cumque eadem passis (tantum medicamina possunt)
claudor hara.
Ovidius         
(Metamorphoses, XIV, 279-286)       
Bristles (the shame of it! but I will tell) began to sprout; I could no longer speak; my words were grunts, I grovelled to the ground, I felt my nose change to a tough white snout, my neck thicken and bulge. My hands that held the bowl just now made footprints on the floor, and with my friends that suffered the same fate (such power have magic potions) I was shut Into a sty....


Mi vergogno ma lo dirò: cominciai a diventare ispido, e irto di setole e già non potevo parlare. Invece delle parole comincia ad uscire un roco mormorare e comincio a gettarmi con il viso in terra. E la mia faccia la sentii indurirsi in un curvo muso, il collo gonfiarsi di muscoli, e con quella parte che prima prendeva tazze e bicchieri, lasciai là orme d'animale. E con coloro che hanno subito lo stesso cambiamento (tanto possono i filtri magici) vengo chiuso in un porcile.