Praktina FX
(1953)
145x92x45mm, 650gr solo corpo.
Tutti i numeri del primo sistema reflex
Circa 80 obiettivi da 24mm a 600mm di focale prodotti da Zeiss,
Meyer-Optik, Angenieux, Enna, Feinmess, Isco, Kilfitt, Schacht,
Schneider e Steinheil;
5 mirini, vari schermi e accessori secondari per la visione;
una leva di carica rapida, un motore a molla capace di effettuare
una decina di scatti e uno elettrico a cui era possibile collegare
un comando remoto elettrico, dorso per 17m di pellicola (circa 400 fotogrammi);
un accessorio per la ripresa di immagini stereo; un soffietto,
anelli di inversione delle ottiche ed altro per la macrofotografia.
Costo nel 1954: 745 Marchi fotocamera con pentaprisma e Tessar 2,8/50;
815 Marchi con Biotar 2/58.
Elektro-Motor
Feder-Motor
(pubblicità dell'epoca)
17-m-Kassette
(cortesia Foto-Herbst, Amtsberg/Dittersdorf)
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Con la Praktina la reflex 35mm compie un passo fondamentale:
per la prima volta è al centro di un grande sistema
di obiettivi e accessori in grado di affrontare ogni situazione
di ripresa.
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Naturalmente la Praktina non è stata la prima reflex
a disporre di ottiche intercambiabili né la prima fotocamera
ad offrire una grande varietà di accessori diversificati
poichè già Leitz negli anni '30 proclamava una
sola macchina e tanti accessori quante sono le necessità
di ripresa. Ma la Praktina anticipa la connotazione che
assumerà il mercato fotografico nei successivi 50 anni.
In altre parole con la Praktina la reflex acquista l'appeal
della versatilità, quel fenomeno che crea negli
appassionati il bisogno di corredare la propria fotocamera di
un secondo obiettivo e qualche filtro negli anni '60, di un
tele e un grandangolo negli anni '70 e di un winder e uno zoom
negli anni '80. In senso figurato viene avviato il motore che
traina il mercato fotografico fino all'apparire delle fotocamere
digitali, con zoom tuttofare e un flash incorporato, che riducono
il bisogno a una batteria di scorta e una borsa di piccole dimensioni
(con la conseguente riduzione del volume di vendite). C'è
un paradosso in tutto ciò? Si, il periodo storico di
cui parliamo si sovrappone alla Guerra Fredda e la Praktina
è una fotocamera dell'Est mentre il mercato a cui ci
riferiamo è quello occidendale. Non dimentichiamo che
l'evoluzione del mercato non è mai stata la stessa, nello
stesso momento, in tutti i paesi del mondo; neppure nell'epoca
della globalizzazione. |
A dire il vero le reflex degli anni '50 soffrivano ancora
nel confronto con le fotocamere professionali a telemetro,
tanto che la Praktina tentava di porre rimedio al poco luminoso
ed oscurato mirino dopo lo scatto affiancandogli un patetico
mirino galileiano senza possibilità di controllo della
messa a fuoco, senza correzione della parallasse e adeguato
solo al 50mm. Tuttavia questa fotocamera vanta molti primati
ed è paradossale quanto sia poco conosciuta. Ancora
oggi la letteratura disponibile è assai limitata e
nella maggior parte dei casi posteriore al 1990; solo a titolo
di esempio notiare che la Praktina non è menzionata
nel bellissimo libro di B. Coe La macchina fotografica
(titolo originale Cameras, 1978, ed. italiana tradotta
da O. F. Ghedina per Garzanti) sebbene sia stata prodotta
in circa 100.000 esemplari e vi si trovino fotocamere della
stessa fabbrica anteriori alla seconda guerra mondiale. La
scarsità di informazioni è una conseguenza della
lunga divisione che per 50 anni ha contrapposto i paesi della
Nato a quelli del Patto di Varsavia. Infatti sebbene il 60%
delle Praktina fossero esportate all'estero la sua diffusione
rimase circoscritta ai paesi dell'Europa dell'Est e ben poche
raggiunsero il mercato occidentale che, del resto, era dominato
dalle fotocamere a telemetro e dalle biottiche reflex. Così
la Praktina fu poco sconosciuta in Occidente, sia all'epoca
che nel seguito.
La Praktina, che montava principalmente ottiche Zeiss, è
stata la prima reflex motorizzabile, la prima a disporre di
un dorso per molti metri di pellicola e la prima a disporre
della chiusura del diaframma prima semiautomatica e poi automatica
(1954) ma esplorando il mondo dei suoi accessori probabilmente
si potrebbero trovare altre novità assolute per il
mondo della reflex.
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La
Kamera-Werke, che produceva la Praktina, è stata una
delle principali industrie di fotocamere tedesche e le sue sorti
si sono intrecciate con i grandi sconvolgimenti del '900.
La società Kamera-Werkstaetten Guthe & Thorsch con sede
in Dresda, Zinzendorfstrasse 48, fu fondata nel 1919 da Paul
Guthe e Benno Thorsch. Il primo successo èla Patent Etui,
una folding veramente sottile. Nel 1928, dopo essersi spostata
in una sede più ampia in Dresden Striesen, Baerensteiner
Strasse 30, vicino alla Ica-Werk della Zeiss Ikon AG la fabbrica
contava 150 dipendenti che prodevano più di 100 fotocamre
al giorno. Nel 1931 fu la volta della KW-Reflexbox 6x9cm, una
delle prime reflex monobiettivo medio formato, poi le leggi
razziali obbligarono i fondatori, entrambi ebrei, ad emigrare,
Guthe in Svizzera nel 1937, Thorsch in America l'anno successivo.
La guida della fabbrica passò nelle mani di Charles A.Noble,
un uomo altrettanto capace dei fondatori della fabbrica. Noble
aveva ottenuto la Kamera-Werkstaetten da Thorsch in cambio della
Photocopy Company che possedeva a Detroit. Noble intuisce che
la reflex 35mm sarà la fotocamera del futuro e ordina
a Alois Hoheisel di progettare la Praktiflex, presentata alla
fiera di Lipsia del 1939, di cui ne furono costruite 11.000 nei
6 anni successivi, fino alla fine della II Guerra mondiale nel
maggio 1945. Il 13 febbraio 1945 la fabbrica non venne colpita
nel corso del più disastroso bombardamento della guerra,
che con 200.000 vittime civili stimate, superò
il triste record delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
Dopo la guerra la fabbrica cambiò nome e indirizzo, diventando
Kamera-Werkstaetten Charles A. Noble in Bismarckstrasse 56
Dresden-Niedersedlitz.
L'amministrazione sovietica dei territori occupati chiese la
produzione 25.000 Praktiflex e Charles A.Noble e suo figlio John
H. Noble si recarono alla Carl Zeiss in Jena, che al
momento si trovava nei territori occupati dagli americani, per
trattare la fornitura di obiettivi per la produzione delle fotocamere
ordinate ma, al loro rientro, furono arrestati
e inviati in un campo di prigionia (Charles Noble venne
condannato nel 1952 a 7 anni di prigione ma rilasciato poco dopo mentre
John, che era stato condannato a 15 anni di prigione nel 1950
e trasferito in Russia, fu rilasciato solo nel 1955 a seguito dell'intervento
del presidente Eisenhower; nel 1955 venne fatta circolare la
voce infamante che Noble avesse guidato dalla sua casa il bombardamento
del 13 Febbraio 1945 su Dresda). Nel 1946 la fabbrica venne nazionalizzata
e diventò VEB Kamera-Werkstaetten Niedersedlitz e nel
1949, sotto la guida di Siegfried Boehm, venne sviluppata la
Praktica con l'attacco a vite 42x1mm delle ottiche che negli anni a seguire
diventò uno standard mondiale.
La Praktina, che fu lanciata nel 1952 segna l'inizio del massimo
sviluppo della fabbrica che nel 1953 aveva più di 1000 dipendenti e
cambiò nuovamente nome, diventando VEB Kamera-Werk
Niedersedlitz, anche se spesso viniva chiamata semplicemente KWN.
Nel 1956 la 6x6 professionale Praktisix presentata alla
Photokina è l'ultimo grande successo poi negli anni successivi
la Pentacon perde progressivamente competitività fino a quando,
con il riassetto economico del 1992, trova una propria nicchia di mercato
con le panoramiche Noblex ad obiettivo rotante
per pellicola 135 e 120, probabilmente le migliori fotocamere
in assoluto nel loro genere.
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