Ica
Volta 146
1914Dimensioni:
- aperta: 160 x 155 x 198 mm
- chiusa: 160 x 155 x 50 mm
Peso: 690 gr
Mirino: a riflessione, ruotabile per le inquadrature
orizzontali e verticali
Obiettivo : 13,5 cm F 6,8
Diaframmi: 6.8, 8, 12.5, 18, 25, 36
Otturatore: 25, 50, 100, B, Z
Formato: 10x12 cm
Il vetro smerigliato era ombreggiato da un cappuccio di pelle o tela e veniva
rimosso per inserire il portalastra. Pertanto per usare il vetro smerigliato era
indispensabile dotarsi anche di un cavalletto.
Il treppiede illustrato appartiene al genere più in voga per questo
tipo di fotocamere. Non è molto stabile ma è compatto e trasportabile
in una comoda custodia di cuoio.
Grazie alle 7 sezioni allungabili l'altezza varia
da 30 a 120 cm c.a. |
Verso
il 1880 la produzione di lastre di sufficente rapidità, tali da poter fare
delle "istantanee" aprì la strada ad una nuova generazione di
macchine fotografiche da usare a mano libera. La maggior parte dei casi questi
nuovi modelli riproponevano in scala ridotta le caratteristiche delle fotocamere
da campagna, che all'epoca andavano per la maggiore. La fotocamera Century
del 1903, qui illustrata, ne è un chiaro esempio: potrebbe essere scambiata
per una fotocamera da campagna se non fosse per la presenza del mirino a riflessione
ben visibile in primo piano. I formati usuali erano 4x5" / 10x12 cm e in effetti
erano delle fotocamere da campagna di dimensioni compatte, con struttura pieghevole,
alcuni movimenti della piastra portatottica, vetro smerigliato per la valutazione
esatta dell'inquadratura e della messa a fuoco e otturatore centrale.
Rispetto alle progenitrici esse disponevano in più di quanto serviva per l'uso a mano:
un mirino e una scala metrica per impostare la distanza di messa a fuoco stimata a vista.
Il periodo di maggiore diffusione delle fotocamere pieghevoli a lastra è
fra il 1910 e il 1930, pertanto si sovrappone a quello delle folding per pellicola
che tuttavia sopravvissero in buon numero fino al 1940. Allo stesso tempo bisogna
notare che le macchine a lastra vennero prodotte per lo più dalle industrie
europee mentre quelle a pellicola su entrambi i lati dell'oceano. Ne possiamo
dedurre che il mercato americano delle fotocamere amatoriali fosse fortemente
orientato verso le macchine a rullo mentre in quello europeo c'era spazio sia
per la praticità del rullo che per le più performanti fotocamere
a lastra. Non mancarono ovviamnete le soluzioni ibride: fotocamere a rullo con
dorso predisposto anche per le lastre e, d'altra parte, dorsi portarulli da applicare
alle macchine a lastra. La costruzione in legno o metallo indica in linea
di massima l'epoca di una fotocamera: le più vecchie sono interamente in
legno mentre verso il 1910 il banco diventa di metallo. Solo gli esemplari più
recenti sono interamente in metallo. | |